India: istruzioni per l'uso, parte 1



(Articolo semiserio che desidera descrivere in modo ironico ma realistico tante attività quotidiane apparentemente banali che però, in India, si trasformano in peripezie piuttosto complesse e, talvolta, al limite del sopportabile. L'articolo non ha alcune intenzione di offendere né di dileggiare il Paese e i suoi abitanti, ndr).

l'India vi attira?
Il Subcontinente vi chiama a sé e volete organizzare un viaggio in questa Terra piena di sorprese, culture e tradizioni?
Bene! Sono felice per voi! Questo Paese saprà stupirvi con effetti speciali!
Prima di partire, però, lasciate che vi dia qualche consiglio per sopravvivere ad alcune circostanze che, senza dubbio, prima o poi capiteranno a tutti voi.


ATTRAVERSARE LA STRADA
Vi sembrerà stupido che la prima voce di questo elenco riguardi l'attraversamento della strada, eppure -credetemi- non è un'impresa semplice. In certe città si avvicina quasi ad un gesto suicida. Prima di tutto dovete avere ben chiaro com'è, una strada indiana: immaginate una carreggiata di cemento piena di quelli che più che buchi sembrano voragini; immaginate auto, moto, camion, trattori, bus, tuktuk, biciclette, carretti, risciò e persone che sfrecciano tutti insieme avanti e indietro, da destra a sinistra, da sinistra a destra senza un ordine preciso; per complicare il tutto, buttateci in mezzo dei cani malconci che gironzolano qua e là e mucche che caracollano senza meta, talvolta decidendo di sdraiarsi esattamente nel mezzo della carreggiata per ruminare; tenete a mente, poi, che in India NON ESISTE un codice della strada, i semafori sono pressoché inesistenti e se presenti spesso ignorati; tenete presente che in genere si guida a sinistra, ma che spesso la fantasia di ognuno ha la meglio; non dimenticate che gli indiani suonano SEMPRE il clacson, continuativamente e senza apparente motivo, da quando avviano il motore a quando lo spengono; aumentate la velocità di questo microcosmo impazzito al triplo di quella a cui siamo abituati in Europa e voilà: ecco una strada indiana! Un girone infernale dantesco farcito di gas di scarico, cacconi bovini per terra, pozzanghere e immondizia.
Ora... Se avete buone capacità di visualizzazione capirete anche voi che non è cosa di poco conto riuscire a percorrere quella manciata di metri che porta "dall'altra parte", men che meno nelle ore di punta, dove la situazione, se possibile, si complica ulteriormente.
C'è solo un modo per attraversare una strada in India e ve lo sintetizzerò in pochi -ma VITALI- punti:
1- armatevi di tutto il coraggio che avete a disposizione e fate un bel respiro (se siete credenti, una preghiera prima di partire potrebbe essere utile);
2- cercate un minuscolo varco che si crea tra un'auto e una moto, o tra un tuktuk e un camion, o tra un trattore e la mucca di turno;
3- buttatevi in quel varco proseguendo IN LINEA RETTA e A VELOCITÀ COSTANTE. Non fermatevi, non arretrate, non correte, non tentennate o questo errore manderà in tilt l'intero organismo stradale. Proseguite con passo svelto puntando lo sguardo verso la vostra meta, ossia l'altro lato della strada (non guardatevi troppo intorno: potreste terrorizzarvi, indugiare e avere un attacco di panico).
4- mettetevi in salvo sul marciapiede e ricominciate a respirare, preparandovi al prossimo attraversamento (poiché suppongo che in una giornata sarà necessario farlo più e più volte).

CHIEDERE INFORMAZIONI
In genere quando si chiedono informazioni in giro, gli indiani sono molto gentili e cercano di rendersi utili il più possibile. Nonostante ciò, non fidatevi MAI della prima risposta ricevuta, ma fate la stessa domanda ad almeno altre tre persone: spesso riceverete risposte opposte e contrastanti. Per esempio: "Scusi, dov'è la stazione dei bus?" Passante n°1 "Là in fondo, a destra"; Passante n°2 "Qua a sinistra, subito girato l'angolo "; Passante n°3 "Prendi un taxi per arrivarci, è molto lontana!"; Passante n°4 "Non c'è la stazione". In genere, se due risposte su tre coincidono significa che potete provare a fidarvi.
Negli ultimi anni la tecnologia ha semplificato la vita di tutti in modo considerevole e ha evitato a molti di Noi di perdersi inevitabilmente nei meandri di città sconosciute. La leggenda narra che prima di Google Maps centinaia di viaggiatori abbiano percorso "quella strada giù di là" e non  abbiano mai più fatto ritorno a casa.

CURIOSITÀ DEGLI INDIANI
Da noi, per descrivere una persona con una spiccata curiosità, si usa dire "curioso come una scimmia". Ecco...dopo che avrete passato un po' di tempo in India cambierete il vostro modo di esprimervi e inizierete ad usare la similitudine "curioso come un indiano".
Gli indiani sono curiosi in una maniera che a noi imbarazza, mette a disagio, ci fa ridere e innervosire allo stesso tempo. Sono capaci di una indiscrezione prodigiosa condita con un'ingenuità disarmante. Sono in grado di porre le domande più intimamente personali con lo sguardo puro di un bambino che scopre il mondo, facendo sì che sia impossibile arrabbiarsi veramente con loro.
Per rendere meglio l'idea, vi farò un elenco delle dieci domande che mi saranno state poste almeno un milione di volte, nel 90% dei casi con questo esatto ordine.
1- da dove vieni?
2- come ti chiami?
3- sei sposata?
4- quanti anni hai?
5- quanti figli hai?
6- perché non hai figli?
7- che lavoro fai?
8- quanto guadagni?
9- i tuoi genitori che lavoro fanno?
10- dove vai?
E così via. Generalmente dopo la decima domanda, se si continua a dare corda all'interlocutore, l'interrogatorio può continuare con questo ritmo serrato per ore.
Non prendetevela, non lo fanno con intento maligno o con brutte intenzioni. Semplicemente sono profondamente, irrimediabilmente, inevitabilmente curiosi. Gli uomini apparentemente di più, ma solo perché sono più spudorati delle donne, che normalmente sono un po' più timide (e meno male, almeno si evitano gli interrogatori dal 50% della popolazione).

SELFIE
Negli ultimi anni, da quando qui gli smartphone sono diventati un'appendice corporea esattamente come in occidente, vi sentirete chiedere ripetutamente mentre camminate per strada "Facciamo un selfie insieme?". Se in più siete una ragazza e se siete chiara di pelle e di capelli, addio! Preventivate di fermarvi almeno ogni 200m per fare selfie a caso con perfetti sconosciuti e le loro mogli, i loro figli, i genitori anziani, i nonni, gli zii e gli amici di infanzia. Abbiate pazienza, dite "cheeeeeese!" e sorridete.

RUMORI INDISCRETI E ALTRE RAFFINATEZZE
Non turbatevi e non scandalizzatevi, perché è tempo perso. E in ogni caso dovrete farci l'abitudine: gli indiani fanno un sacco di rumori molesti in pubblico, senza il minimo problema! 
Ho sentito vecchine piccine come passerotti esibirsi in rutti baritonali che nemmeno un elefante potrebbe eguagliare, signori distinti sfoggiare peti ruggenti o scatarri gutturali con una nonchalance invidiabile. Vi scapperà da ridere, già ve lo dico. 
Ma ciò da cui voglio mettervi in guardia è un'altra cosa: fate attenzione agli sputi! Ahimè, gli indiani usano masticare piantagioni intere di betel, quella foglia spesso farcita con noce di areca, tabacco e altre sostanze che rendono la saliva e i denti rossi (no, non è sangue. State tranquilli!). Ruminano per ore e ore, rendendo le  parole che pronunciano assolutamente incomprensibili (leggasi: "non chiedete informazioni a chi sta masticando, perché non capireste la risposta").Quando è il momento, sputano. Per terra, naturalmente. In genere vicino ai vostri piedi in transito. Quindi fate attenzione: quando vedete qualcuno che si volta per sputazzare, girate al largo.



CESSI INDIANI 
Per gli uomini, diciamolo, la vita è un po' più semplice sotto molti aspetti. Se si tratta, poi, di dover urinare nei bagni pubblici in India allora la cosa diventa proprio lampante: un uomo basta che riesca a stare in piedi e sappia sbottonarsi i pantaloni e bene o male il gioco è fatto. Per noi donne la faccenda è decisamente più complessa. A tratti tragica. Un mortal-kombat tra la vita e la morte. 
Immaginate di entrare in un luogo che è una via di mezza tra una camera a gas e un barile di ammoniaca, in genere mal illuminato. 
Immaginate sempre due dita di acqua per terra, anche se non sono sicura che sia acqua.
Immaginate di dover abbassare i pantaloni quel tanto che basta da non farvi la pipì nelle mutande, ma allo stesso tempo senza che questi tocchino il pavimento.
Immaginate di dover centrare il buco per terra e in tutto ciò di riuscire anche a rilassare i muscoli per poter urinare in modo normale. Ah, un appunto: che siano benedetti i cessi con "il buco a terra"!!!, perché quando invece ci sono i wc alti all'occidentale l'impresa diventa addirittura titanica: non solo sarà necessario seguire i punti descritti poco sopra, ma bisognerà fare tutto questo in punta di piedi, mantenendo l'equilibrio affinché le natiche non tocchino l'asse del wc (SANTODDDDIO FATE SOLO IN MODO DI NON TOCCARE L'ASSE, PER CARITÀ DEL CIELO!) e senza appoggiarsi alle pareti di questo luogo lugubre e inospitale, perché spesso non sono meglio dei pavimenti.
Se poi vogliamo aggiungere un'ulteriore complicazione e arrivare al livello "pro" di difficoltà, allora vi chiedo di immaginare di nuovo tutto questo, ma questa volta all'interno di un treno che corre sui binari a velocità folle, dondolando in modo scomposto di qua e di là. Nell'impresa, perderete punti di appoggio, equilibrio e fiducia nel genere umano.
Io ho una strategia infallibile per sopravvivere ai bagni durante i lunghi viaggi in treno: non bevo. Così non mi scappa la pipì. Semplice.


(...to be continued...)


Commenti

  1. Accidenti ai bisogni fisiologici!
    Prima di un viaggio così ci vogliono mesi di palestra😜
    I tuoi racconti sono così piacevoli che mi pare di esserti accanto e i suggerimenti salva-vita da ricordare perché…non si sa mai!!

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  2. Well, Most of the points hilariously highlighted are agreed!. India is a indeed cosmic chaos in this planet.

    For every Indian,
    it has unfortunately become the norm here. After all their excuse is, what more can you expect from the World's most populated country whose wealth had been swindled by the British and the Mughals🤔..

    So to Navigate across India, foreigners need experience, where to go, how to go, what to do, which toilet to use etc..
    Basically the know how of navigation will help.

    Secondly Since its still a developing country, not everyone gets to live a life with luxury with apt neatness and cleanliness. The real India can be seen in Villages and tribal mountains like Sohra ( Chirapunjee), Tirunelveli ( Tenkasi - Ilanji), Kodaikanal ( Poomparai), Palakkad Kollengode and backwaters in Kerala.. Indians need to adapt cleanliness and govt must strive to ensure the same. That's agreed.

    Till Things Change, Smartness to choose about which place to go, how to go, what to do, where to be etc.. will help.
    Auroville, Chandigarh, Goa, Kerala are all beautiful spots. There are many more pristine places like Tyrna in Ind - Ban border.. So in a nutshell all it needs for the experience to be memorable is little smartness 🙂.. Good luck dudette 👍🏽

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